Migranti Digitali, il Nuovo Proletariato della Gig Economy e Corruzione al Femminile
L’era dei Rifugiati Digitali.
Tre “Fratelli”, Un Lavoro: Storie di Rider.
Corpi Femminili e Corruzione: Il Caso di Jiang Baohong.
L’ era dei Rifugiati Digitali
Una notizia sorprendente ha catturato l’attenzione globale: il fenomeno dei "rifugiati digitali". Migliaia di americani hanno iniziato a scaricare Xiaohongshu (Little Red Book, 小红书 nome che richiama il Libretto Rosso di Mao), un’app cinese nata per l’e-commerce e per certi versi simile a Instagram e Facebook, come atto di sfida al crescente controllo esercitato dai giganti tecnologici statunitensi. Questi utenti, in fuga dalla censura percepita su TikTok e in protesta contro piattaforme come Meta e X, hanno trovato nell’ecosistema digitale cinese uno spazio alternativo di interazione.
Grazie ai traduttori istantanei, la Grande Muraglia linguistica è crollata.
Il risultato? Una connessione inaspettata. Attraverso software avanzati e traduttori istantanei, gli utenti americani hanno iniziato a dialogare direttamente con milioni di cinesi, superando non solo barriere linguistiche, ma anche ideologiche. Questo scambio ha incrinato anni di propaganda ostile tra le due nazioni, rivelando aspetti delle rispettive vite quotidiane spesso nascosti dalle narrazioni ufficiali. Gli americani hanno rivalutato l’immagine del “sogno americano”, scoprendo che molte famiglie cinesi conducono vite ordinarie e stabili, mentre i cinesi hanno colto le difficoltà legate al costo della vita negli Stati Uniti, mettendo in discussione alcune idealizzazioni sul sistema americano.
Da entrambe le sponde del Pacifico, separati solo dagli schermi dei cellulari, netizen cinesi e americani hanno attraversato una fase iniziale di “rompighiaccio”: lo scambio di meme e immagini di gatti, noto come maotui 交猫税 ("pagare la tassa sui gatti"❤️🐈 #cattax). Superata questa fase, il dialogo si è rapidamente evoluto in discussioni sulla vita quotidiana e su temi di interesse comune. Si è avviata così una sorta di “grande riconciliazione”: Quanto guadagni in un mese? Qual è lo stipendio medio? Quanto costano le spese mediche? Qual è il costo delle rette universitarie?
Tra gli argomenti più dibattuti, il reddito ha occupato un posto centrale. Molti cinesi hanno scoperto che i redditi americani, seppur elevati in superficie, spesso sono erosi da tasse e debiti, portando molte famiglie a una vita ordinaria, talvolta persino precaria. Per molti, il “sogno americano di prosperità” non appare più come una realtà universale, ma piuttosto come un privilegio di pochi.
Cosa significa questo trend?
Questo fenomeno ci offre spunti di riflessione su tre livelli:
Per la democrazia:
La fuga dalle piattaforme americane mette in luce una crisi profonda nella democrazia digitale occidentale. Gli americani stanno manifestando una crescente sfiducia nei confronti dei colossi tecnologici, percepiti come oligarchi digitali che esercitano un controllo sproporzionato sulle informazioni e sul dibattito pubblico. Questa dinamica sembra contraddire lo spirito espresso nella “Declaration of the Independence of Cyberspace” di John Perry Barlow, che nel 1996 incarnava il techno-utopismo dell’epoca, immaginando Internet come una forza rivoluzionaria per la libertà e il bene collettivo, al di fuori del controllo delle istituzioni tradizionali. Oggi, invece, vediamo una realtà in cui la promessa di un cyberspazio libero si è trasformata in uno spazio dominato da pochi potenti attori, minando l’ideale democratico di una rete aperta e accessibile a tutti.Per la Cina:
Questo fenomeno segna un'inversione storica nei ruoli geopolitici legati a Internet. Per anni, le piattaforme americane come Facebook, Twitter e Instagram hanno dominato il panorama digitale globale, attirando utenti da tutto il mondo, inclusi milioni di cinesi che, seppur attraverso sistemi di aggiramento delle censure, accedevano a questi spazi per connettersi con il resto del mondo. Ora, invece, assistiamo al movimento opposto: utenti americani che trovano rifugio su un’app cinese, Xiaohongshu.Questo ribaltamento riflette una nuova posizione della Cina nell’ecosistema digitale globale. Non più un semplice consumatore passivo delle innovazioni occidentali, la Cina emerge come creatore di piattaforme capaci di attirare utenti internazionali, persino dai suoi principali rivali geopolitici. In questo contesto, Xiaohongshu ha agito come un “ambasciatore digitale”, offrendo agli utenti americani una finestra sul quotidiano cinese, lontano dalle rigidità ideologiche e dalle narrative ufficiali di entrambi i governi.
Paradossalmente, ciò ha consentito alla Cina di mostrare un volto più umano del proprio sistema politico e sociale. Le conversazioni tra cittadini cinesi e americani hanno rivelato aspirazioni, sfide e preoccupazioni comuni, dimostrando quanto sia possibile trovare punti di contatto, anche in un’epoca di tensioni geopolitiche. Tuttavia, questa apertura non è priva di contraddizioni. La piattaforma ha immediatamente reagito al flusso di nuovi utenti con l’assunzione di mediatori di contenuti e moderatori con competenze linguistiche in inglese, ampliando il controllo sui messaggi condivisi per mantenere il controllo sulle tematiche tabú in Cina.
Per l’epoca digitale:
Questo evento segna un momento chiave della nostra epoca digitale. La tecnologia, che negli anni ’90 era celebrata come strumento di emancipazione globale, si è trasformata in un’arma a doppio taglio. Se da un lato il cyberspazio continua a fungere da ponte tra mondi culturali distanti, come dimostra questa “grande riconciliazione” digitale, dall’altro riflette un crescente divario tra la visione utopica originaria e la realtà odierna di sorveglianza, manipolazione e concentrazione del potere. La possibilità di dialogo diretto tra netizen cinesi e americani rivela, però, una potenzialità ancora viva: quella di immaginare una rete che, nonostante tutto, possa tornare ad essere uno spazio di scambio equo e democratico.
Tre “Fratelli”, Un Lavoro: Storie di Rider
La vita quotidiana dei rider in Cina sta cambiando, non solo per le innovazioni tecnologiche ma anche grazie a iniziative di sostegno comunitario e istituzionale che puntano a migliorare le loro condizioni di lavoro. Spazi come i "Nuanxin Yizhan" (stazioni di ristoro calde e accoglienti) e i "Nuanxin Shitang" (mense solidali) offrono un raro momento di pausa e socialità per i rider, permettendo loro di riposare, ricaricare le batterie e persino pianificare viaggi o progetti personali.
Ne parla qui un articolo della Renmin Ribao, che racconta che proprio grazie ai nuovi spazi Zhou Mingyang, Xue Luo e Xiong Tao, tre giovani rider che si definiscono "fratelli", si incontrano per discutere dei loro sogni e delle loro esperienze.
Zhou, il più anziano, riflette sul valore del supporto comunitario, ricordando come, durante un'iniziativa invernale, il loro lavoro di consegna di pasti caldi a persone anziane abbia creato un’atmosfera di calore umano e solidarietà. Per Xue, il più giovane dei tre, il lavoro è una sfida ma anche un'opportunità per raggiungere obiettivi personali, come l’acquisto di un nuovo scooter elettrico per migliorare le sue consegne. Xiong, il più riflessivo del trio, guarda al futuro con il desiderio di conciliare lavoro e relazioni personali, pianificando di acquistare un nuovo telefono per catturare i ricordi di un viaggio imminente con i suoi amici.
Le loro aspirazioni personali vanno oltre il lavoro: Zhou desidera dedicarsi di più al volontariato, Xiong vorrebbe trascorrere più tempo con la sua famiglia, e Xue spera di trovare il tempo per una vita sentimentale. I "fratelli", di cui parla un articolo sulla Renmin Ribao, rappresentano una generazione che cerca di bilanciare il lavoro precario con la ricerca di significato e di connessioni autentiche.
Queste iniziative riflettono uno sforzo coordinato tra governo, società civile e aziende per rendere il lavoro di consegna meno alienante e più dignitoso. Parallelamente, tecnologie come il sistema di scansione per l'accesso rapido ai condomini hanno semplificato alcune delle difficoltà quotidiane, rendendo il lavoro più fluido e meno stressante. Tuttavia, queste migliorie non eliminano del tutto le sfide di un lavoro che rimane fisicamente impegnativo e precario, ma testimoniano una crescente consapevolezza dell'importanza del benessere di chi opera nelle economie di piattaforma. Nell'insieme, emerge un quadro di crescente integrazione sociale, dove i rider non sono più visti solo come operatori invisibili ma come individui con sogni, ambizioni e un contributo attivo alla comunità.
Per saperne di piú sui Rider in Cina ascoltati la seconda puntata di Zoom Cina: I Rider e i Droni, un podcast di Chora Media spinoff di Altri Orienti curata da Simone Pieranni.
Corpi Femminili e Corruzione: Il Caso di Jiang Baohong
La campagna contro la corruzione in Cina ha messo in evidenza dinamiche complesse in cui i corpi femminili diventano strumenti e simboli del potere. Il caso di Jiang Baohong, ex vicesindaca di Wuwei, ne è un esempio emblematico. Jiang, nota per la sua bellezza sin dagli anni universitari, è stata accusata di aver utilizzato il sesso come forma di corruzione per scalare i vertici della politica, stabilendo relazioni intime con oltre 40 funzionari, tra cui 17 di alto livello.
Questo caso non solo rivela la persistenza di pratiche di scambio sessuale e favoritismi nelle strutture politiche cinesi, ma sottolinea come le donne possano essere intrappolate in narrazioni che riducono la loro identità alle loro relazioni con il potere maschile. Secondo i rapporti ufficiali, Jiang sfruttò queste relazioni per ottenere promozioni rapide: da semplice funzionaria a vicesindaca in meno di un decennio.
La retorica ufficiale ha descritto Jiang come una figura corrotta che "mira al potere attraverso mezzi illeciti". Tuttavia, tale narrazione si concentra sulla sua sessualità piuttosto che esaminare le dinamiche di genere e potere che permeano l'intero sistema politico. Inoltre, la sua storia è stata ridotta a una sorta di "romanzo erotico" nei racconti mediatici, alimentando stereotipi sulla donna manipolatrice e ambiziosa.
Il caso di Jiang si intreccia con quello di Huo Ronggui, ex segretario del Partito a Wuwei, anch'egli accusato di corruzione, abuso di potere e relazioni inappropriate con più donne. Entrambi sono stati espulsi dal Partito e sottoposti a processo, ma la copertura mediatica si è focalizzata in gran parte sulle accuse contro Jiang, enfatizzando il suo ruolo nelle "relazioni scandalose" che circolavano da anni nell’ambiente politico locale.
Questa narrazione evidenzia un tema più ampio: la lotta alla corruzione in Cina passa anche attraverso una spettacolarizzazione della femminilità, in cui le donne coinvolte vengono spesso usate come capri espiatori per un sistema profondamente patriarcale. Se da un lato le azioni di Jiang violano le regole etiche, dall’altro la sua stigmatizzazione mediatica riflette un approccio che punta più a sanzionare simbolicamente il corpo femminile che a mettere in discussione le disuguaglianze strutturali del sistema politico.
La vicenda di Jiang Baohong solleva domande su come genere, potere e corruzione si intersechino in contesti autoritari. Analizzare questi episodi non significa giustificare le azioni di Jiang, ma piuttosto interrogarsi sulle logiche di un sistema che rende le donne vulnerabili a queste forme di sfruttamento e allo stesso tempo le stigmatizza pubblicamente come simboli del degrado morale.
A questo link qui il video su Douyin, il TikTok cinese che ne racconta le vicende.